Va Pensiero (per le classi 3A, 3B, 3D)

Giuseppe Verdi: Va pensiero, coro dell'opera Nabucco

Il “NABUCCO” è una celebre Opera di Giuseppe Verdi su libretto di Temistocle Solera. Quest’Opera è stata presentata, per la prima volta, al Teatro alla Scala di Milano, il 9 marzo 1842.

Il “Va Pensiero” è una delle arie più famose del Nabucco di Giuseppe Verdi. 

In scena viene cantata da un coro di ebrei schiavi in Babilonia.

Va Pensiero fu interpretato dal pubblico dell'epoca come una metafora della condizione degli italiani soggetti a dominio austriaco ed assunse una notevole valenza patriottica.

Copia sul quaderno le note e il testo di Va Pensiero,

e suona con la base musicale

1

   LA_ SOL-FA_ DO_ do’-do’_ LA _ FA FA MI SOL Sib_

2

   DO_ DO-DO_ FA_ LA-LA_ SOL-LA_ SOL-FA_ MI_

3

   LA_ SOL-FA_ DO_ do’-do’_ LA _ FA FA MI SOL Sib_

4

   DO_ DO-DO FA LA do' Sib SOL FA_ MI LA SOL FA_

5

   LA LA-SOL_ SI LA SOL FA_ LA SOL FA MI_ FA-SOL_

6

   LA SI-do’_ SI_ LA LA SOL FA# LA SOL FA MI_ RE-DO_

7

   LA_ SOL-FA_ DO_ do’-do’_ LA _ FA FA MI SOL Sib_

8

   DO_ DO-DO FA LA do’ Sib SOL FA_ MI LA SOL FA_


Guarda questo video e prova a cantare il testo.


Va, pensiero, sull’ali dorate
va, ti posa sui clivi, sui colli
ove olezzano tepide e molli
l’aure dolci del suolo natal!

Del Giordano le rive saluta,
di Sionne le torri atterrate
Oh mia patria sì bella e perduta!
Oh membranza sì cara e fatal!

Arpa d’or dei fatidici vati
perché muta dal salice pendi?
Le memorie nel petto riaccendi
ci favella del tempo che fu!

Oh simile di Solima ai fati
traggi un suono di crudo lamento
O t’ispiri il Signore un concento
che ne infonda al patire virtù
che ne infonda al patire virtù,
che ne infonda al patire virtù,
al patire virtù.

PARAFRASI:

Va’ Pensiero, sulle tue ali d'oro Va’ e posati sui pendii e sulle dolci colline, Dove profuma tiepida e deliziosa, L'aria della nostra terra natale.

Lascia le rive del Giordano, Lascia le torri distrutte di Gerusalemme! Oh mia Patria, così bella ma perduta, Oh ricordo così caro, ma così doloroso.

Arpa d’oro ispiratrice dei grandi Profeti, Perché taci e ti abbandoni al pianto? Riaccendi nel nostro cuore i ricordi, Parlaci ancora della nostra Storia gloriosa! Memore della sorte di Gerusalemme, Fai risuonare un canto di cocente dolore, Oppure il Signore ti ispiri una musica, Che sappia farci reagire alla sofferenza. 

Oh mia Patria, sì bella e perduta!

di Saverio Albergo, del Giornale borbonico di Napoli.

Milano, 1852. Sono al teatro Alla Scala per la replica del Nabucco di Giuseppe Verdi.
Mi guardo intorno. Grande commozione: il teatro è pieno, tutti aspettano l’inizio dell’Opera, canto di Patria e di Libertà, in questa povera terra d’Italia, così tristemente divisa.
I giovani studenti, lassù nel loggione, sono pronti a lanciare i volantini tricolore con la scritta
W VERDI (W Vittorio Emanuele Re D’Italia).
Con me nel palco un gruppo di distinti signori: Bartolomeo Merelli, impresario del teatro, il conte Camillo Benso (il Cavour), ed il Maestro Verdi.
Prende la parola Merelli: "C
erco di fare del mio meglio, contro tutto e contro tutti, tribunale austriaco della Censura compreso, per mettere il mio Teatro al servizio degli ideali liberali e rivoluzionari. Per la verità il maestro Verdi, con le sue Opere, mi aiuta in questa difficile impresa politica".
Il Cavour approva, sorride e promette il suo aiuto.
Cavour: "
dispongo di un ottimo contingente militare: uomini scelti e preparati, guidati dal Garibaldi, un giovane coraggioso, che ha già affrontato diverse rivoluzioni. Non è con noi oggi perché ama la guerra, non la musica! Non riesce però ancora a dimenticare le fucilate della battaglia di Custoza. Del vostro grande sipario rosso farebbe giubbe per i suoi soldati!"
Il grande sipario rosso si apre. Un coro canta…
Va’ pensiero sull’ali dorate…
Del Giordano le rive saluta…
Oh mia Patria, sì bella e perduta…

Sono gli Ebrei, schiavi in Babilonia, che ricordano la loro terra.

Poi il silenzio.
Una lacrima solca il viso del maestro Verdi. Piange.

Ha ascoltato il suo Nabucco tante volte, eppure si commuove ancora!
Penso anch’io all’indipendenza, all'unità d'Italia, al mio Regno delle "due" Sicilie.
Forse presto saremo pronti anche noi!

DOMANDE:

1) Il “VA PENSIERO” da quale opera è tratto?

R.: ……………………………………………………………………………………

2) Dove e quando quest’opera fu rappresentata per la prima volta ?

R.: …………………………………………………………………………………….

3) Quest’Opera narra le vicende di quale popolo ?

R.: …………………………………………………………………………………….

4) Cosa significava la scritta “W VERDI”?

R.: ……………………………………………………………………………………..

5) Com’era considerato per gli italiani dell’epoca il “Va Pensiero” ?

R.: ……………………………………………………………………………………..

6) Cosa disse CAVOUR mentre era a teatro a vedere quest’Opera, a proposito di GARIBALDI ?

R.: ……………………………………………………………………………………..

...……………………………………………………………………………………..

7) Cosa avevano in comune secondo te Verdi e Garibaldi ?

R.: ……………………………………………………………………………………..

ASCOLTA l' Overture del NABUCCO 

https://www.youtube.com/watch?v=OseGETWEnCo

1

0.00

A

Tema “RELIGIOSO” eseguito dagli OTTONI

2

1.13

-

Inciso dell’ORCHESTRA (ff)

3

1.28

A

Tema “RELIGIOSO” eseguito dagli OTTONI

4

1.42

-

Stacco degli ARCHI

5

2.11

B

Tema della BATTAGLIA , RITMATO e DECISO eseguito dall’ORCHESTRA (p-f)

6

2.48

A

Tema “RELIGIOSO” eseguito dagli OTTONI

7

3.01

C

Tema del VA’ PENSIERO , MELODICO ed ESPRESSIVO (OBOE- ORCHESTRA -OBOE e TROMBA, controcanto dei FLAUTI

8

5.23

B

Tema della BATTAGLIA , RITMATO e DECISO eseguito dall’ORCHESTRA (p-f)

9

5.55

D

Tema RITMICO in “Crescendo” dell’ORCHESTRA

10

6.33

E

Tema VIVACE dei LEGNI

11

6.55

B/D

Conclusione: alternanza dei Temi B e D





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