LA MUSICA SACRA NEL RINASCIMENTO per le classi 2A, 2B, 2D

 

La musica sacra nel Rinascimento

L’ETA’ DELLA POLIFONIA

Il Rinascimento è il periodo in cui i musicisti applicano in modo più scientifico la polifonia (cioè la musica cantata da più voci che eseguono contemporaneamente melodie diverse in un intreccio affascinante ma difficile da eseguire) e riescono a creare brani molto complessi.

Si afferma il gusto per la perfezione tecnica, per le complicate architetture di suoni dovute all’intersecarsi delle voci, per la nitidezza e la bellezza del suono.

LE GRANDI SCUOLE POLIFONICHE

Il genere sacro per eccellenza è la “messa“. Il termine “messa” nel linguaggio musicale indica l’insieme dei canti che accompagnano la funzione religiosa. 

Questi brani hanno caratteristiche diverse a seconda del momento della celebrazione per la quale sono scritti: iniziare o concludere la cerimonia, sottolinearne i momenti, annunciare letture e preghiere.

I principali sono: Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus, Agnus Dei.

Formata da brani con caratteristiche diverse, la messa è quindi una composizione molto complessa e articolata, la più prestigiosa tra le forme di musica sacra. 

I principali centri nei quali si sviluppa la produzione di messe sono Roma e Venezia.

LA MUSICA SACRA A ROMA

Durante la Messa un coro specializzato  interviene in alcuni momenti precisi: Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus, Agnus Dei.

I compositori al servizio della Chiesa hanno il compito di rendere solenne e maestoso il rito religioso: la polifonia si complica e le voci danno vita a un intreccio affascinante ma difficile da eseguire; il testo, cantato in latino secondo l’uso della chiesa, è spesso del tutto incomprensibile.

D’altronde già da qualche secolo si sono affermate le lingue volgari e il latino è una lingua sconosciuta alla popolazione.

Ascolta la Missa Papae Marcelli


LA MUSICA SACRA A VENEZIA

Nella basilica  di San Marco che risuona la musica sacra  della Repubblica veneziana.

Dentro la basilica di San Marco a Venezia esistono due cantorìe, ossia due spazi appositi per il coro, ciascuna è dotata di un organo, in cui operano due organisti, trenta cantori rinomati per la loro bravura e il gruppo degli archi  e dei fiati  a cui si aggiungono, nelle occasioni importanti, i suonatori di tamburo e i famosi sei trombettieri del doge.

L’inizio di questo VIDEO può darvi l’idea di come potevano essere disposti i musicisti nel caso di un’esecuzione strumentale:

https://www.youtube.com/watch?v=wJq6VmUwysU&feature=emb_logo

IL CORALE

Sulla totale incomprensibilità del testo (in latino) della musica sacra, si concentrò la critica del monaco Martin Lutero. In seguito Lutero darà avvio alla Riforma protestante.

Lutero inventa il CORALE, cioè un canto semplice, cantato nella lingua nazionale e comprensibile da tutti.

Le melodie dei CORALI erano già note ai fedeli, perchè erano tratte dal repertorio popolare.

Mentre l’assemblea dei fedeli canta la melodia, il coro esegue le altre parti, senza mai complicare eccessivamente la struttura musicale.

VIDEO-ASCOLTO da YouTube:  Corale di Bac h



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