LA VITA È BELLA

LA VITA È BELLA

Giosuè: ‘’Perché i cani e gli ebrei non possono entrare babbo? ’’

Guido: ‘’Eh, loro gli ebrei e i cani non ce li vogliono. Eh, ognuno fa quello che gli pare Giosuè, eh. Là c'è un negozio, là c'è una ferramenta, loro per esempio non fanno entrare gli spagnoli e i cavalli eh, eh... e là, c'è una farmacia: ieri ero con un mio amico, un cinese che ha un canguro. Dico: "Si può entrare?", dice "No, qui i cinesi e i canguri non ce li vogliamo". Eh, gli sono antipatici oh, che ti devo dire oh?!’’.

Il frammento di dialogo sopra riportato è tratto dal film ‘’La vita è bella’’ di Roberto Benigni

Il film è ambiento al termine del 1930. In quel tempo non si pensa ancora alla guerra, in città si avvertono serenità e felicità, le persone sono allegre e sorridenti. Le scene inziali, dunque, raccontano una piacevole quotidianità cittadina. 

Qui, Guido incontra Dora, che caduta da una soffitta, gli casca addosso, lui la saluta pronunciando (quella che diventerà, in seguito, una tra le frasi cardini dell’intero film): ‘’Buongiorno principessa’’. 

GUARDA IL VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=2rLCTuI6XOE

Dopo un originale e convincente corteggiamento impregnato da colpi di scena e coincidenze fortuite ‘’la donna piovuta dal cielo’’ diventa sua moglie: i due avranno poi un figlio, Giosuè che si mostra fin da subito assai furbo e intelligente. 

GUARDA IL VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=vC9nKej4xdk

Intanto il tempo trascorre e la normale felice quotidianità si trasforma sempre più in rara occasionalità: la guerra è vicina, gli ebrei incominciano a essere maltratti, perseguitati e umiliati, l’aria si fa più triste e angosciosa. Guido però non perde il suo spirito allegro, cerca di sdrammatizzare gli atti discriminatori subiti, per rendere l’infanzia del figlio il più possibile gioiosa e spensierata, nonostante l’ambiente intorno sia ogni giorno di più infelice. 

Il protagonista, poiché ebreo, viene deportato e Dora decide di seguire volontariamente figlio e marito nel campo di concentramento. 

GUARDA IL VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=btRNa3CItMc

Inizia quindi un racconto doloroso delle giornate scandite dai lavori forzati, nelle quali però, il protagonista, Benigni, non perde, neppure per un solo istante, la voglia di vivere felicemente, evitando così di lasciar percepire dal figlio il tremendo dolore che avvolge l’esistenza di quelle giornate.

Il film ha meritato tre premi Oscar: miglior film straniero, miglior attore protagonista e miglior colonna sonora (di Nicola Piovani) e altri svariati riconoscimenti cinematografici. 

Il film è capace di affrontare satiricamente una tra le pagine più dolorose della nostra storia, conservando delicatezza, speranza e ironia. Benigni ha saputo conciliare dramma e comicità, pianto e risate, dolore e gioia, donando allo spettatore infinite emozioni.

Frasi tratte dal film "La vita è bella" di Roberto Benigni

"Questa è una storia semplice, eppure non è facile raccontarla"
"Buon giorno principessa!"
"Abbiamo vinto! Mille punti da schiantarsi dal ridere. Primi, si ritorna a casa col carrarmato. Abbiamo vinto!"
"Buongiorno, principessa! Stanotte t'ho sognata tutta la notte, andavamo al cinema, e avevi quel tailleur rosa che ti piace tanto, non penso che a te principessa, penso sempre a te! "

Ascolta e suona

Buongiorno principessa”:


  tema de “La vita è bella”:

DOMANDE

1) IN QUALI ANNI (O IN CHE PERIODO) È AMBIENTATO IL FILM ?

R.: ……………………………………………………………………………….

2) COME SI CHIAMANO I GENITORI DEL PICCOLO GIOSUÈ ?

R.: ……………………………………………………………………………….

3) PERCHÈ QUESTA FAMIGLIA SI RITROVA IN GRANDE DIFFICOLTÀ (SONO PERSEGUITATI, MALTRATTATI E UMILIATI) ?

R.: ……………………………………………………………………………….

4) DOVE VENGONO DEPORTATI ?

R.: ……………………………………………………………………………….

5) IN CHE MODO IL PADRE DI GIOSUÈ RIESCE A RENDERE AL FIGLIO LA VITA MENO DOLOROSA NEL CAMPO DI CONCENTRAMENTO ?

R.: ……………………………………………………………………………….

6) COME SI CHIAMA IL PROTAGONISTA E REGISTA DEL FILM ?

R.: ……………………………………………………………………………….

7) CHI È L’AUTORE DELLA COLONNA SONORA DEL FILM ?

R.: ……………………………………………………………………………….



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