La musica Barocca
LA MUSICA BAROCCA (1600 - 1750)
“Suscitare meraviglia, esaltare il potere e la magnificenza del re”; l’arte , nel periodo “barocco”, è chiamata ad assolvere queste funzioni.
Per questo motivo la musica, oltre che la pittura, scultura, architettura, deve sorprendere e ricercare effetti di grandiosità e virtuosismo.
Ogni reggia possiede un teatro dove le commedie si alternano ai concerti, ai balletti e ai melodrammi.
Questi ultimi sono considerati come uno spettacolo delle meraviglie, animato da cantanti dotati di voci straordinarie.
Tra i maggiori compositori ricordiamo: A.Vivaldi, J.S.Bach, G.F.Haendel.
LA MUSICA STRUMENTALE
La musica strumentale acquista sempre più importanza e nel corso del Seicento giunge a una sostanziale parità con la musica vocale.
Non avendo il problema della comprensione delle parole, rimane generalmente più legata alla tecnica contrappuntistica e polifonica (che consiste nell’abbinare più melodie contemporaneamente).
Termini quali “sonata”, “sinfonia”, “concerto” indicano con precisione una determinata composizione strumentale.
agli inizi del periodo barocco indica genericamente una composizione da camera per uno o pochi strumenti.
Anticamente il termine sonata veniva usato per indicare tutti i brani da suonare, distinguendoli da quelli da cantare.
In particolare, ricordiamo la sonata per un solo strumento, quasi sempre il clavicembalo, e la sonata a tre, per due strumenti di estensione acuta (generalmente due violini) e uno di estensione più grave (violoncello, clavicembalo od organo).
LA SINFONIA
Quando un brano non è più destinato a uno o due strumenti (come nella Sonata) ma è destinato a un’intera orchestra, la composizione musicale si chiama SINFONIA.
Nel concerto grosso l’orchestra è divisa in due gruppi: il concertino, un piccolo gruppo di musicisti e il grosso dell’orchestra.
Il contrasto fra la grande bravura del piccolo gruppo di musicisti abituali e quella inferiore dei musicisti aggiunti è molto evidente; così diventa consuetudine per i compositori scrivere brani in cui le parti siano adeguatamente divise fra i due gruppi strumentali: le parti più difficili sono affidate a un ristretto numero di esecutori, quelle più facili al resto dell’orchestra.
Nel concerto solista è un solo strumento che si contrappone e dialoga con l’intera orchestra.
L’orchestra è quasi sempre composta da archi, mentre lo strumento solista è generalmente il violino. Tuttavia, vi sono anche concerti scritti per altri strumenti.
Antonio Vivaldi è il musicista che maggiormente contribuisce all’affermazione e allo sviluppo del concerto solista.
LA SUITE: DANZE NON DANZATE
La danza è uno degli intrattenimenti preferiti nelle corti europee.
I grandi saloni ospitano feste danzanti a cui partecipa tutta la nobiltà: il re di Francia Luigi XIV è lui stesso un provetto ballerino.
I ritmi e i caratteri delle varie danze vengono utilizzati anche per composizioni destinate al solo ascolto.
L’utilizzo della musica da ballo per l’ascolto e non più per la danza determina un processo di raffinamento di questo genere musicale.
Nasce così la suite (che in francese significa “séguito, successione”), una nuova forma musicale che è costituita da una serie di brani ora lenti ora veloci, indicati con il nome della danza corrispondente.
ASCOLTO: "Ouverture" dalla Suite “Musica per i reali fuochi d’artificio” di G.F.HAENDEL
La musica per i reali fuochi d’artificio viene composta da Haendel, su incarico del re d’Inghilterra Giorgio II, per la grande festa organizzata per celebrare un importante trattato di pace (la Pace di Aquisgrana).
La grande festa ha luogo il 27 aprile del 1749, e vi partecipa tutta la città. Viene chiuso il ponte sul Tamigi e bloccato tutto il passaggio nei quartieri vicini.
Lo spettacolo è eccezionale. La musica di Haendel ha la funzione di introdurre la festa. Finita la musica devono iniziare i fuochi artificiali, annunciati da 101 colpi di artiglieria.
L’Ouverture è il primo di 6 brani che costituiscono la suite. Nonostante l’andamento lento, il ritmo scattante ed energico e la melodia grandiosa conferiscono al brano un carattere marziale.
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